Cos’è l’infiammazione
L’infiammazione è una reazione locale dell’organismo ad un insulto ricevuto, la cui risposta è mediata dalle cellule sopravvissute all’insulto stesso.
Gli insulti che scatenano questo tipo di reazione possono essere:
- Di natura chimica;
- Causati da agenti fisici, come traumi o calore;
- Causati da agenti di natura biologica, come batteri o virus.
I 5 fenomeni caratterizzanti il processo infiammatorio
Le caratteristiche dell’infiammazione sono:
- Calore (dovuto all’aumento del flusso sanguigno locale);
- Gonfiore (dovuto alla formazione dell’essudato, ovvero del materiale sanguigno che fuoriesce dai capillari);
- Rossore (dovuto alla dilatazione arteriolare e all’aumento del flusso sanguigno);
- Dolore (dovuto alla stimolazione delle terminazioni nervose, da parte dell’essudato e dell’agente lesivo);
- Limitazione del funzionamento della zona compromessa.
Se non sono presenti tutti questi sintomi non possiamo parlare di processo infiammatorio.
Come evolve l’infiammazione
Il processo infiammatorio può avere tre tipi di esiti:
- La necrosi del tessuto, in cui gli enzimi distruggono sia i microrganismi che il tessuto, portando alla morte cellulare;
- La guarigione del tessuto, in cui viene eliminato l’agente lesivo, risolto l’essudato e ripristinata la corretta funzionalità locale;
- La cronicizzazione, ovvero un dolore persistente/ricorrente, in cui il tessuto si adatta allo stimolo che causa l’infiammazione, non eliminandolo del tutto.
Il dolore persistente/ricorrente: scopriamo di più
Durante le sedute osteopatiche, questo è il tipo di dolore che più di frequente viene trattato.
Solitamente si presenta come fase successiva ad un evento infiammatorio o come un dolore lento e persistente maturato nel tempo, senza mai diventare acuto.
In entrambe le situazioni, il dolore è sordo e duraturo, poiché persistono lo stimolo lesivo e lo stress meccanico sui tessuti.
Questa condizione andrebbe trattata il prima possibile, poiché nel tempo può generare:
- Compensi a distanza in altre sedi muscolo/articolari;
- Alterazioni locali del microcircolo, cambiando così la consistenza del tessuto che diventa più denso e fibrotico.
Come distinguere il dolore d’infiammazione dal dolore persistente/ricorrente.
Saper distinguere il dolore da infiammazione acuta dal dolore persistente/ricorrente è fondamentale e determina il tipo di trattamento osteopatico.
Durante la prima seduta, l’osteopata valuterà la presenza dei cinque sintomi dell’infiammazione con:
- L’osservazione dinamica e statica (per valutare il rossore e la limitazione funzionale);
- La palpazione (per valutare calore e gonfiore);
- Test funzionali (per valutare dolore e funzionalità).
La differenza tra i due tipi di dolore emerge spesso anche da ciò che il paziente racconta durante l’anamnesi. Infatti, il paziente in fase acuta in genere racconta:
- Un dolore derivante da un trauma o un movimento specifico;
- Un dolore che si è intensificato in pochi giorni;
- L’impossibilità pressoché totale all’utilizzo della zona infiammata;
- Una risposta positiva del dolore ai famaci antinfiammatori.
Al contrario, il paziente con dolore cronico/persistente in sede di anamnesi racconta:
- Un dolore presente da un tempo più lungo (settimane, mesi o addirittura anni);
- Un dolore che è come un fastidio, più che un vero e proprio dolore;
- Fasi alternate di miglioramento/peggioramento dei sintomi a seconda delle attività svolte;
- Spesso i farmaci antinfiammatori hanno poco effetto.
Osteopatia e rieducazione posturale mézières nel trattamento dell’infiammazione
A seconda che si tratti di una condizione acuta o di dolore cronico/persistente, l’approccio terapeutico sarà differente.
Infatti:
- Nella fase acuta, le manovre osteopatiche e il lavoro posturale mirano a “spegnere l’incendio”, abbassando la soglia di allarme locale ed il dolore. In questa fase, ad esempio, si eseguono manipolazioni vertebrali o lavori fasciali per ripristinare la mobilità locale persa, evitando così il protrarsi dell’infiammazione e lo sviluppo di compensi a distanza;
- Nella fase cronico/persistente, le manovre osteopatiche e i lavori posturali hanno l’obiettivo di ristabilire la corretta forma/funzione della zona, per decongestionare la zona del dolore e rimuovere tutti i compensi che il corpo nel tempo ha messo in atto. Ad esempio, vengono valutate e trattate le varie zone della struttura muscolo-scheletrica (come piedi, ginocchia, diaframma, dorso, cervicale), con particolare attenzione alle zone in stretta relazione con la sede del dolore.
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Fonte:
I concetti esposti in questo articolo derivano dall’esperienza professionale e dalla formazione presso l’EOP – SCUOLA DI ALAIN BERNARD
Dott. Massimo Lo Conte
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