Valutazione osteopatica

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LA VALUTAZIONE OSTEOPATICA

La valutazione osteopatica non è puramente descrittiva, ma bensì causale, cioè non serve tanto a dare un “titolo” a una patologia (ad es. sciatica, periartrite scapolo omerale) quanto provare a capire la sequenza di eventi che hanno prodotto quel determinato sintomo in quella data zona. Solo intercettando la catena causale a monte del sintomo, si possono mettere in atto strategie terapeutiche efficaci ed ottenere risultati duraturi. (D.Vitale, P.La Valle Il TGO come strumento di diagnosi e terapia).

Molto spesso i sintomi sono riconducibili a schemi posturali errati, frutto di un riadattamento del corpo a sollecitazioni esterne (abitudini di vita sbagliate, posizioni scorrette, sedentarietà, etc..). Infatti il nostro corpo spende grossa parte della sua energia per mantenere “da solo” il suo stato di salute, ovvero cerca incessantemente di trovare un equilibrio tra la struttura (il nostro apparato muscolo-scheletrico), e la sua funzione (mangiare, digerire, camminare, lavorare etc..).

evoluzione posturale

L’involuzione posturale che si è avuta nell’era della comodità

Questa continua ricerca dell’equilibrio riesce ad essere mantenuta fino ad una soglia limite, oltre il quale il corpo invia dei segnali (dolori, ridotta mobilità, blocchi articolari, stati infiammatori, etc..)
Gli strumenti di cui si avvale l’osteopata per valutare il paziente sono principalmente: l’anamnesi, l’osservazione statica e dinamica, e la palpazione. Sulla base dei dati raccolti l’osteopata formula una diagnosi osteopatica, necessaria per poter correttamente indirizzare la strategia di intervento ed elaborare il trattamento osteopatico più appropriato.

 

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Dott. Massimo Lo Conte

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