Il diaframma: cos’è, quali sono le sue funzioni e gli esercizi con il trattamento osteopatico
Il diaframma è un muscolo cupoliforme posizionato tra la cavità toracica e la cavità addominale: la parte cava della cupola è rivolta verso il basso, mentre il suo apice forma il centro frenico, ovvero la porzione tendina rivolta verso l’alto.
Come si relazione il diaframma con il resto del corpo?
Dal centro frenico dipartono tre fasci carnosi, due laterali e uno centrale, che vanno ad inserirsi sullo sterno, sulle coste e sulle vertebre lombari.
Inoltre, in questo muscolo sono presenti diversi fori che consentono il passaggio di vasi, nervi e altre strutture, dalla cavità toracica a quella addominale e viceversa.
Le strutture più importanti che lo attraversano sono:
- Vena cava, nervo frenico (T8);
- Esofago, arteria vagale, tronco del vago (T10);
- Aorta, dotto toracico, vena azygos (T12);
- Nervi splancnici, vene emiazygos, vasi linfatici, rami dell’arteria toracica interna.
Come funziona il diaframma?
Nell’inspirazione il diaframma si abbassa: la sua discesa è limitata dall’appoggio sui visceri addominali e dalla tensione legamentosa delle strutture che sostengono il centro frenico dall’alto. A fine corsa, quando il muscolo si abbassa del tutto e il centro frenico fa da punto fisso, le coste si aprono.
Al contrario, nell’espirazione il diaframma si alza, il centro frenico si distende e le coste si chiudono.
Si può quindi dedurre che un diaframma libero, fuori da qualsivoglia tensione, riesca a garantire libertà e funzionalità a molte altre strutture del nostro corpo.
Ruolo del diaframma
Come facilmente intuibile da quanto detto finora, il ruolo del diaframma è quello di mettere in relazione ciò che è al di sopra con quello che è al di sotto del diaframma stesso. Tutte queste relazioni lo rendono protagonista di molteplici implicazioni posturali, psico-somatiche e viscerali.
Tra le funzioni autonome più importanti del muscolo diaframma abbiamo:
- La respirazione;
- Il mantenimento delle pressioni corrette tra torace e addome;
- Una funzione come pompa di ritorno venoso;
- Il sostegno e la motilità dei visceri addominali.
Alcune funzioni volontarie del diaframma sono invece legate al sollevamento dei pesi e alla fonazione.
Disfunzioni del diaframma
Le disfunzioni del diaframma sono presenti in quasi in tutti i pazienti e possono essere molto diverse tra loro. Ad esempio, se il muscolo non è libero di portare a compimento gli atti respiratori, il paziente ricorrerà ai muscoli accessori del collo per completare questa funzione. Invece, un suo uso eccessivo per mantenere la postura diritta, a discapito della funzione respiratoria, può generare tensione muscolare nella zona lombare alta della colonna.
Le cause delle disfunzioni del diaframma possono essere:
- Predisposizioni genetiche;
- Stress;
- Vizi di postura.
Questi fattori possono generare tensioni e pressioni addominali e/o toraciche, alterando così l’efficacia e la coordinazione delle meccaniche del diaframma rispetto le coste e lo sterno.
Lavoro osteopatico sul diaframma
È molto difficile trovare nei pazienti un diaframma completamente libero: infatti, date le sue numerose implicazioni muscolari, viscerali e psico-somatiche, questo muscolo ha in genere perso mobilità e viene trattato durante la seduta osteopatica.
Il lavoro osteopatico sul diaframma può avere sia un’intenzione meccanica che rieducativa:
- Nel lavoro meccanico, è il terapeuta a lavorare manualmente sul muscolo, soprattutto nelle zone dove è più denso e contratto. Le zone trattate sono solitamente quelle di inserzione diaframmatica, ovvero le arcate costali, il processo xifoideo dello sterno e le vertebre lombari;
- Nel lavoro rieducativo, oltre a trattare il diaframma nelle sue zone di inserzione, è opportuno insegnare al paziente come muoverlo e rilassarlo, insegnando anche a respirare col diaframma. Questo lavoro è da eseguire in massima sinergia tra paziente e terapeuta, così da ottenere un risultato efficace e duraturo.
In sintesi, il lavoro osteopatico sul diaframma procede secondo questi step:
- Osservazione di come il paziente usa il diaframma (posturalmente, nell’ispirazione e come mezzo di relazione);
- Manipolazione manuale, in cui si trattano le zone che hanno perso mobilità o che risultano tese;
- Esercizi del diaframma, in cui si insegna al paziente a respirare sotto la guida del terapeuta;
- Respirazione col diaframma in relazione ad esercizi posturali, per ripulire la meccanica respiratoria da eventuali compensi che l’organismo mette in atto nel quotidiano.
Esercizi e manovre sul diaframma
Durante lo svolgimento delle sedute osteopatiche viene insegnato al paziente come lavorare in maniera autonoma, con esercizi di “manutenzione ordinaria”, come ad esempio:
- Si insegna al paziente a massaggiare il diaframma, inserendo con dolcezza le mani sotto le arcate costali e lavorando sulle inserzioni tendinee, così da mantenere libero il muscolo;
- Si insegna la respirazione con il diaframma: con le mani sul petto e sulla pancia, da posizione supina, inspirando la pancia si gonfia, espirando la pancia si svuota (le mani in questo caso ascoltano e seguono il movimento);
- Si ripropone l’esercizio di respirazione con il diaframma da seduti, appoggiando correttamente il bacino e usando il tratto dorsale della colonna come motore antigravitario, per mantenere la posizione eretta.
Questi sono solo alcuni degli esercizi che potrebbero essere eseguiti dai pazienti con problemi di diaframma, consigliati anche in momenti di particolare stress emotivo, per imparare a gestire al meglio le ansie della quotidianità.
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Fonte:
I concetti espressi sono ripresi dall’esperienza e dalla formazione presso EOP- SCUOLA DI ALAIN BERNARD.
Dott. Massimo Lo Conte
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